Vita di classe…di arnia e di alveare

Una splendida idea del nostro caro maestro Alberto, che non e’ mai sazio di portare novita’ ed avventurarsi in nuovi percorsi, con semplicita’ e serieta’.
Cosi’ e’ nata questa piccola epoca dedicata alle api: una prima parte di racconto in classe, poi una parte piu’ lunga di lavoro esterno per pulire il materiale delle api e, gran finale, la visita alle
casette e l’accoglienza di Iris, una nuova ape regina.
La prima volta per tutti… Tanta emozione e un faticoso lavoro di studio serale, aiutato dal quotidiano entusiasmo della classe. Eh si’..e’ stata una delle rare volte della mia vita in cui mi sono addentrato nello studio, circondato da innumerevoli libri…cosi’ almeno a me apparivano…fogli per trascrivere gli appunti importanti, cercare un filo conduttore e tenerlo mobile nelle varie mattinate, disegni e immagini vive da portare giorno dopo giorno, sostenuto
nella parte artistica da Laura e nella parte pratica da vent’anni di lavoro con le api…ricchi di numerose e variegate esperienze.
E’ stata una bella opportunita’ poter condividere tutto questo e sfiorare quella magica sensazione di entrare in un percorso educativo completo dove si nutre l’anima e lo spirito di ragazzi curiosi
della vita.
Le api, come le vespe e le formiche, sono un esempio di come funziona un organismo vivente e, nel conoscerle, danno sane e felici intuizioni che abbracciano l’economia, la medicina, l’architettura e, in special modo, la vita sociale, intesa come capacita’ di lavorare insieme agli altri.
Grazie al maestro per il suo dolce invito, grazie ai ragazzi per la loro calorosa e gioiosa accoglienza e grazie alle api che ogni anno ci donano la dolcezza del miele, le cure del propoli e
sopratutto la sacra e misteriosa cera per scaldare e illuminare il magico cammino dell’inverno.
Luca Berti

“Quando il maestro Alberto ci ha invitato ad entrare nel mondo dell’apicoltura per una settimana, ero felice di poter osservare le api della scuola e la bellezza del loro mondo. Finalmente era arrivato il 24 ottobre. Quando i raggi del sole iniziavano ad illuminare le arnie noi aspettavamo Luca: il nostro Maestro di Apicoltura!” Mattia
“Prima di quest’esperienza non avrei mai pensato dentro di me “vado a fare l’apicoltore”, semplicemente perchè io non sono una campagnola; l’unica volta che sono andata vicino ad uno sciame mi è caduto in testa, da quella volta ho sempre avuto un pò di paura” Lara
“ Le api vivono in gruppi, formati dalla regina, dalle api operaie e dai fuchi. L’ape regina vive cinque anni , ed è il cuore dell’alveare. Le api operaie vivono cinque settimane, durante le quali svolgono diversi lavori, i primi ventun giorni all’interno dell’alveare e poi fuori. I fuchi vivono cinque mesi.” Luna Maria
“…nell’arnia c’è l’ape operaia che vive 5 settimane (o meno), c’è l’ape regina che vive 5 anni, e c’è il fuco che vive 5 mesi. L’ape operaia è l’ape che vive di meno perchè lavora di più, fa la bottinatrice, fa le pulizie, fa la guardigna…” Anais
“ E l’ape regina ogni anno fa il volo nuziale. E quando fa il volo nuziale la seguono 4 o 5 api “maschi”. E quella che arriva più in alto di tutte, insieme alla regina, si fidanza con questa. E poi quell’ape, che è arrivata più in alto insieme alla regina, muore.” Kiomi
“Papà Luca (“attuale papà di Chiara”) ci ha raccontato il ciclo di vita delle api, insegnato a pulire le arnie e tante altre cose, come cos’è il miele e cos’è la cera. La cera è una specie di sudore che le api prendono e appiccicano per fare le cose, il miele invece è polline che loro prendono e modificano per poi riporlo in delle casette, dove ne fanno scorta.” Jacopo
“Luca ci ha detto che le api dopo essere nate devono mettersi a lavorare subito, a pulire l’arnia. E infatti anche noi come primo giorno ci siamo messi a pulire tutti i telaini dalla cera vecchia. Dopo aver finito di pulire i telaini dalla cera , siamo passati a togliere la propoli: sì, infatti sui telaini c’era molta propoli.” Alexander
“La propoli è una specie di resina che loro usano per chiudere i buchi e per disinfettare.” Jacopo
“Con delle spatoline e dei cacciaviti abbiamo raccolto la propoli perchè poi l’ottava avrebbe fatto i distillati.” Tommaso
“Le api in inverno per scaldare l’ape regina, la mettono in mezzo e le altre, per scaldare quella in mezzo, gli girano intorno. E quando quella in mezzo si è scaldata abbastanza, fanno cambio, e così via.” Kiomi
“Quando Mercurio spariva all’orizzonte, Giove saliva nel cielo mattutino. Giovedì mattina prima di uscire Luca ci ha spiegato, e ci ha fatto vedere, la “vecchia” arnia e la “recente”: quella antica era un cesto ovale con una parte superiore (1/3) e una inferiore (2/3); l’arnia fatta di paglia nella parte superiore aveva all’interno 2 fogli di cera per impermeabilizzare. Tra le due parti del cesto, c’era una tavola quadrata di legno, con degli appositi legnetti per appenderla. Infine in fondo, come pista di atterraggio, vi erano dei rami intrecciati in forma circolare.” Mattia
“Venerdì ci siamo divisi in due gruppi; uno estraeva la propoli e l’altro si è equipaggiato da apicoltore con tuta&co. ed è andato a “visitare” le arnie da dentro. Abbiamo visitato la più debole e la più forte, e Luca ci ha mostrato le celle delle larve, le uova, una cella della regina (che è tonda senza spigoli), e le celle piene di miele.” Luna Maria
“Ho visto il loro lavoro dentro una delle casette, e ne sono rimasta molto colpita, benchè l’uomo abbia inventato così tante cose, secondo me non riuscirebbe a fare una cosa così bella.” Lara
“Quando ero intorno a delle api non avevo paura che mi pungessero, ma stavo bene, come se fossero grandi amiche.” Anais
“E quando siamo andati a vedere le api, quelle che erano fuori dell’arnia danzavano qua e la.” Kiomi
“Grazie Luca per avermi fatto scoprire un mondo nuovo.” Lara

Le iniziative per la celebrazione dei cento anni dalla fondazione della prima scuola Steiner-Waldorf sono varie. Tra queste, quella di dare un contributo per favorire la presenza serena delle api sulla nostra cara Terra. L’intento è quello di accogliere le api nelle nostre scuole e promuovere l’interazione con esse da parte dei nostri alunni. Che opportunità: la nostra comunità ha già avviato un bel progetto di apicoltura! Il passo dall’idea a Luca è stato breve, dalla condivisione alla realizzazione è stato lieve. Grazie all’impegno serio ed amorevole del nostro apicoltore Luca!
L’attività pratica della settima classe è stata quella di occuparsi della manutenzione e della pulizia delle arnie, raccogliendo il propoli. L’ottava classe si è cimentata in un laboratorio chimico ricavando dal propoli soluzioni e impiastri (crema). Le soluzioni sono state vendute dai ragazzi nel cortile della scuola. A questo punto, ci siamo collegati ad un’altra iniziativa: il WOW DAY, una raccolta fondi ispirata alla cura del prossimo e alla generosità di San Martino, che impegna i ragazzi per supportare dei progetti ispirati alla pedagogia steineriana in tutto il mondo. Abbiamo scelto di sostenere l’Associaçao Salva Dor che si occupa di aiutare, con attività scolastiche e pomeridiane, i bambini e i ragazzi di una favela della metropoli di Salvador da Bahia, in Brasile.

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